Associazione Culturale Aristocrazia Europea

giovedì 21 marzo 2013

ROBERTO JONGHI LAVARINI


Agenzia ITALIA INFORMA: Chi è ROBERTO JONGHI LAVARINI

Milano, 21 marzo 2013


Roberto Jonghi Lavarini ha 40 anni, è felicemente sposato con Veronica ed ha due figlie di 11 e 6 anni, Beatrice e Ludovica. Laureato in Scienze Politiche alla Università Statale di Milano, lavora come consulente immobiliare nella società di famiglia ed è iscritto a diverse associazioni di categoria. Cristiano Cattolico praticante, fedele alla Tradizione, è Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e Volontario del Corpo Italiano di Soccorso del Sovrano Militare Ordine di Malta. Appassionato di storia, cultura, araldica, tradizioni religiose e popolari, enogastronomia e sagre paesane, è molto legato alle radici ed alla identità Walser (tedesco-vallese) della propria famiglia e fa parte del gruppo folkloristico del suo paese di origine, Ornavasso. Da sempre coerente militante di destra, è stato: Segretario Provinciale del Fronte della Gioventù di Milano, Dirigente Provinciale del Movimento Sociale Italiano, Dirigente Regionale di Alleanza Nazionale della Lombardia, Consigliere Circoscrizionale e Presidente della Zona Porta Venezia, per due volte candidato alla Camera dei Deputati come Indipendente ne La Destra. Attualmente, per scelta, non ricopre alcuna carica politica e non è iscritto a nessun partito ma collabora con diverse testate giornalistiche e partecipa a diverse trasmissioni televisive come opinionista.

INFO: www.robertojonghi.it CONTATTI: robertojonghi@gmail.com

mercoledì 20 marzo 2013

Stemma di Papa Francesco.



SPIEGAZIONE DELLO STEMMA

miserando atque eligendo



LO SCUDO

Nei tratti, essenziali, il Papa Francesco ha deciso di conservare il suo stemma anteriore, scelto fin dalla sua consacrazione episcopale e caratterizzato da una lineare semplicità.

Lo scudo blu è sormontato dai simboli della dignità pontificia, uguali a quelli voluti dal predecessore Benedetto XVI (mitra collocata tra chiavi decussate d’oro e d’argento, rilegate da un cordone rosso). In alto, campeggia l’emblema dell’ordine di provenienza del Papa, la Compagnia di Gesù: un sole raggiante e fiammeggiante caricato dalle lettere, in rosso, IHS, monogramma di Cristo. La lettera H è sormontata da una croce; in punta, i tre chiodi in nero.

In basso, si trovano la stella e il fiore di nardo. La stella, secondo l’antica tradizione araldica, simboleggia la Vergine Maria, madre di Cristo e della Chiesa; mentre il fiore di nardo indica San Giuseppe, patrono della Chiesa universale. Nella tradizione iconografica ispanica, infatti, San Giuseppe è raffigurato con un ramo di nardo in mano. Ponendo nel suo scudo tali immagini, il Papa ha inteso esprimere la propria particolare devozione verso la Vergine Santissima e San Giuseppe.

IL MOTTO

Il motto del Santo Padre Francesco è tratto dalle Omelie di San Beda il Venerabile, sacerdote (Om. 21; CCL 122, 149-151), il quale, commentando l’episodio evangelico della vocazione di San Matteo, scrive: “Vidit ergo lesus publicanum et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi Sequere me” (Vide Gesù un pubblicano e siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: Seguimi).

Questa omelia è un omaggio alla misericordia divina ed è riprodotta nella Liturgia delle Ore della festa di San Matteo. Essa riveste un significato particolare nella vita e nell'itinerario spirituale del Papa. Infatti, nella festa di San Matteo dell'anno 1953, il giovane Jorge Bergoglio sperimentò, all’età di 17 anni, in un modo del tutto particolare, la presenza amorosa di Dio nella sua vita. In seguito ad una confessione, si sentì toccare il cuore ed avvertì la discesa della misericordia di Dio, che con sguardo di tenero amore, lo chiamava alla vita religiosa, sull'esempio di Sant'Ignazio di Loyola.

Una volta eletto Vescovo, S.E. Mons. Bergoglio, in ricordo di tale avvenimento che segnò gli inizi della sua totale consacrazione a Dio nella Sua Chiesa, decise di scegliere, come motto e programma di vita, l'espressione di San Beda miserando atque eligendo, che ha inteso riprodurre anche nel proprio stemma pontificio.


martedì 19 marzo 2013

"Terra Insubre ad Urnafasch"

 
Le genti di Ornavasso (Urnafasch in lingua Walser) sono veramente liete di ospitare l'Assemblea Annuale 2013 dei Soci della benemerita Associazione Culturale Terra Insubre che, da tempo, difende le tradizioni e l'identità del nostro popolo.
 



 

 

giovedì 14 marzo 2013

W PAPA FRANCESCO !

FRANCISCUS
13 marzo 2013


Annuntio vobis gaudium magnum;
habemus Papam:

Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum,
Dominum Georgium Marium
Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Bergoglio
qui sibi nomen imposuit Franciscum

martedì 12 marzo 2013

Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.

Sua Altezza Reale Emanuele Filiberto di Savoia, Principe di Venezia.
Sua Eccellenza Cavaliere di Gran Croce Stefano Di Martino.

giovedì 7 marzo 2013

"Il Barone Nero in Televisione"

Roberto Jonghi Lavarini, ancora una volta, ospite della trasmissione televisiva "Forte e Chiaro" del giornalista Roberto Poletti, come "libero opinionista di destra": mercoledì prossimo, 13 marzo, dalle ore 21.00 alle ore 23.00, su Antenna 3 Lombardia.

lunedì 4 marzo 2013

"Motti e Stemmi" : mostra araldica del Maestro Gabriele Reina a Milano.


"Motti e Stemmi" : mostra araldica del Maestro Gabriele Reina a Milano.








Gabriele Reina è nato a Lugano nel 1969. E’ stato per lunghi anni allievo del maestro futurista Sibò (Pier Luigi Bossi, 1907-2000, a sua volta discepolo di A. Viligiardi e D. Neri), in Toscana. Doppiamente laureato a Milano in Lingue e Storia dell’Arte, è stato scrittore e caporedattore della casa editrice FMR/Franco Maria Ricci. Vive in Italia. E’ membro del Club Alpino Italiano, della Società Dalmata di Storia Patria di Venezia e della Scottish History Society. Esperto nelle antiche tecniche a olio, tempera, maiolica e matita sanguigna, ha dipinto dozzine di quadri. Accanito viaggiatore, ha disegnato quasi novanta taccuini di viaggio Esegue ritratti su commissione, lavori di ornato, ceramiche artistiche, stufe e camini maiolicati, apparati decorativi, stemmi, simboli e marchi industriali. http://www.gabrielereina.com/


Stemma dei Principi MALASPINA di Santa Margherita



Stemma dei Conti ANGUISSOLA



Stemma dei Conti PROVANA di Collegno


Stemma dei Conti CORNER



Stemma dei Nobili DE LALAING


Stemma antica famiglia PERESTRELLO.


Azulejo con ritratto di Sebastiano I di Portogallo,

Studio per un ritratto di Giorgio VI, matita sanguigna su carta,

venerdì 1 marzo 2013

"Il saio e la spada"




Orazio Ferrara - Il saio e la spada. Ordini cavallereschi e ospitalieri medievali - Capone Editore 2013;

pagine 128, € 10,00;

Capone Editore - via Prov.le Lecce-Cavallino Km 1,250 - Lecce

info@caponeditore.it

Il Libro: Ci fu un tempo durante il quale il saio e la spada dei monaci-guerrieri rappresentarono l’estrema difesa della Cristianità nelle contrade della Terrasanta e in quelle ai confini dell’Europa. Formidabili e temibili combattenti in nome della Croce.

Dei Templari, dei Giovanniti, dei Teutonici tutti ormai ne conoscono a grandi linee le vicende, ma vi erano anche altri cavalieri che non furono da meno nel coraggio e nel sacrificio. Di quest’ultimi tratta il libro nel tentativo, non celato, di trarli dall’oblio.

Si spazia dai cavalieri dal bianco mantello dell’Ordine di Santa Caterina, posti a sempiterna scorta delle piste sinaitiche, ai monaci-guerrieri dell’Ordine del Fuoco Sacro o di Sant’Antonio Abate, la cui veste nera è caricata da una croce tatuata di colore azzurro sul lato sinistro; alla storia millenaria di una commanderia di quest’ultimi in una comunità dell’Italia meridionale; al Tau combattente degli uomini d’arme della Confrérie de Monseigneur Saint Antoine de Barbefosse.

Dall’Ordine dei Monaci Bianchi e delle loro fondazioni ospitaliere nel nome di una delle “sette Madonne napolitane”,la Materdomini, ai cavalieri di San Giacomo della Spada, che si battono e muoiono alla grande per la salvezza dell’anima loro e a maggior gloria del loro Celeste Patrono. Dalla fascinosa Nobile Compagnia del Nodo d’Amore, i cui cavalieri possono riannodare il nodo soltanto visitando, da umili pellegrini, il Santo Sepolcro, ai cavalieri dell’Ordine degli Argonauti di San Nicola con insegna una navicella nel mare in burrasca, a significare la fortitudo della loro fede di milites cristiani in mezzo al mare tempestoso dei destini umani.

Il libro tratta anche diffusamente delle misteriche origini dei Cavalieri del Tempio e soprattutto del loro fondatore, Ugone dei Pagano, di cui si rivendica puntigliosamente e orgogliosamente la nazionalità italiana. Ampio capitolo poi sulla marineria al tempo dei Templari, di cui quella di Puglia, con i suoi strategici porti d’imbarco verso la Terrasanta e con le sue consuetudini e ordinamenti marittimi anteriori a quelli delle Tavole amalfitane, ne rappresenta la punta di diamante per tutto il tempo medievale.