Associazione Culturale Aristocrazia Europea

lunedì 23 febbraio 2015

Ordo Draconis.


 
S.E. il barone Andreas Freiherr von Lehr, Dignitario e Delegato per la Germania (ed i popoli di lingua tedesca) dell’Ordine Imperiale del Drago (confraternita cavalleresca erede del mitico Ordo Draconis, fondato nel 1408, contro l’avanzata dell’Impero Turco Ottomano in Europa, da Sigismondo Imperatore del SRI, attualmente sotto l’alta protezione di SAR il giovane Principe Michele di Romania) ha nominato Cavaliere il barone Roberto Jonghi Lavarini Freiherr von Urnavas, Delegato Walser Uradel Kulturverein per l’Italia. I personaggi certamente più famosi appartenenti a questo ordine guerriero cristiano furono i Voivodi (principi) di Valacchia e Transilvania, Vlad II Dracul (figlio del Drago) e Vlad III Tepes (l’impalatore), implacabili difensori dei confini dell’impero, dall’invasione mussulmana.


martedì 10 febbraio 2015

I Walser a Milano...


 
Il barone Roberto Jonghi Lavarini (delegato della Walser Uradel Kulturverein per l'Italia), il conte Filippo Cigala Fulgosi (sindaco-borgomastro di Ornavasso) ed il nobile Prof. Paolo Crosa Lenz (storico e scrittore), con una delegazone di donne del Gruppo Walser di Urnafasch, a Milano, ad una conferenza, organizzata dalla benemerita Associazione Culturale identitaria Terra Insubre, presso il Centro Culurale Svizzero.

martedì 3 febbraio 2015

Milano: conferenza sul popolo Walser.

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Nutisiari nr. 9 anno 2015
I WALSER
Milano, 9 febbraio, presso la Società Svizzera
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La parola Walser è la contrazione del tedesco Walliser e significa vallesano, cioè abitante del cantone Vallese.
I Walser discendono infatti da una popolazione appartenente al ceppo degli Alemanni che attorno all'VIII secolo, nell'ambito delle grandi migrazioni delle popolazioni germaniche che caratterizza la prima parte dell'alto medioevo, si stabilisce in Svizzera sul territorio dell'attuale cantone Vallese.

Durante il XII-XIII secolo numerosi coloni Walser provenienti dall'alto Vallese iniziano a migrare verso diverse località dell'arco alpino in Svizzera, Liechtenstein e Austria, nonché nelle aree piemontesi e valdostane adiacenti al Monte Rosa, dove formano importanti e vigorosi insediamenti di lingua e cultura germanica, anche in Insubria.

I Walser portano in questi territori subalpini la loro lingua, molto simile alla lingua originariamente parlata nella Svizzera tedesca e chiamata Titsch, Töitschu o Titzschu secondo le località (tutti termini chiaramente assimilabili al tedesco Deutsch). Purtroppo questa antica lingua non è oggi quasi più parlata dalla popolazione locale, anche se esistono documenti e studi che hanno consentito di preservarla e di tramandarla fino a oggi.

L'influenza della lingua e della cultura Walser è comunque tuttora ben presente in questi territori e la si ritrova con chiarezza non solo nei costumi, nella toponomastica e nella lingua locale, ma anche, e forse soprattutto, nelle storie e nelle leggende tramandate generazione dopo generazione dalla tradizione popolare.
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