Associazione Culturale Aristocrazia Europea

lunedì 6 ottobre 2014

Società Mitteleuropea della Caccia a Cavallo.



 

Nel 1500 con la morte di Leonardo di Gorizia e del Tirolo, la contea ritorna agli Absburgo i quali esercitarono il governo attraverso un Capitano scelto tra le famiglie più in vista dell’Impero ed al quale delegarono le competenze in merito alla regolamentazione della caccia della piccola selvaggina, mentre quella dei grandi ungulati rimase di “ragion sovrana”.
Inoltre per il clima particolarmente mite e i buoni pascoli, la famiglia imperiale decise di istituire nella zona del Carso, presso il paese di Lipiza, un allevamento di cavalli diventato poi famoso in tutto il mondo.
Nella seconda metà del ‘700 viene fondata a Gorizia per iniziativa di alcuni esponenti della nobiltà locale, la Società di Diana Cacciatrice che conobbe subito grande successo europeo, al punto tale da dover aprire alcune “succursali” a Lubiana ,a Vienna, a Siena e a Napoli ed il cui Gran Maestro venne nominato il Re di Napoli Ferdinando.
Con l’avvento napoleonico le antiche tradizioni feudali e le teatrali cacce di Corte cessarono, ma non per questo l’attività venatoria, che continuò sia con le più moderne armi da fuoco, ma anche con cacce a cavallo su modello inglese, considerate un ottimo addestramento per gli ufficiali di cavalleria.
Le cronache mondane del XIX secolo riportano la passione per la caccia a cavallo di molte famiglie dell'impero e la particolare predilezione per questo sport dell’Imperatrice Elisabetta d'Absburgo.
Vogliamo ricordare che la caccia su traccia artificiale vantava nella mitteleuropa, già a fine ottocento, società illustri quali la Pardubitzer o la Lippspringer Jagdgesellschaft
La società oggi ha sede in toscana, così come molte delle famiglie fondatrici (es.: Kinsky, fondatori de la pardubitzer) ed è proprio S.A.I. l’Arciduca d’Austria Andreas Salvator von Habsburg-Lothringen Salm Salm del ramo "Toscana" (gran maestro dell'ordine di St. Huberto), il PATRON del sodalizio.
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mercoledì 1 ottobre 2014

Aquila Imperiale al Conte Crociani.

 
Per i suoi indiscutibili meriti culturali internazionali in difesa della tradizione europea e cristiana, il Conte Cavaliere di Gran Croce Prof. Fernando Crociani Baglioni, patrizio romano, Cavaliere di Grazia e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta e dignitario di diversi ordini cavallereschi, ha recentemente ricevuto la prestigiosissima onorificenza spagnola della Gran Croce dell'Ordine Imperiale di Carlo V.

lunedì 29 settembre 2014

Der Orden der Ritter des Weissen Falken.


Philosophie und Werte


as Rittertum kann auf eine über tausend jährige Vergangenheit zurückblicken, hat die Geschichte und deren Verlauf immer wieder stark geprägt und seine unverkennbaren Spuren hinterlassen. Manche Entscheidung oder Wende der Ereignisse in der Geschichte wurden durch das Rittertum herbeigeführt. Immer wieder haben Ritter und Ritterorden historische Hauptrollen eingenommen. Sie sind für ihre Ueberzeugungen und Ideale mit Ehre und Tapferkeit eingestanden, sie haben einen heldenhaften Kampf geführt und dabei auch oft ihr Leben gelassen. Unzählige historisch belegte Chroniken über heroische Taten könnten an dieser Stelle aufgeführt werden. Diese edle "Erbe" unserer Ahnen anzutreten bedeutet Ehre und Pflicht.
 
as Rittertum verkörpert seit Urzeiten die fundamentalen und archaischen edlen Werte der Menschheit, ist Sinnbild für menschliche Würde sowie ethisches Verhalten und bis heute deren Schutzherr geblieben.   Respekt und Toleranz, Würde und Loyalität, Hilfsbereitschaft und Beistand, Aufrichtigkeit und kultivierter Anstand, Standhaftigkeit und Mut sind nur wenige Beispiele dieser edlen Werte. Ein Ritter sein, bedeutet eben diese Werte zu verteidigen und im täglichen Leben anzuwenden. Für den Ritter bedeuten diese Werte nicht nur schöne Worte, sondern beeinflussen seine Verhaltens- und Denkweise im täglichen Leben. Diese Lebenskunst, diese Art und Weise des Denkens und Handelns, diese Noblesse des Herzens und der Seele sind die Werkzeuge des Ritters.er Leitspruch des Ordens zeugt von diesem unbändigen Willen dazu „Die wahre Noblesse nimmt seinen Ursprung im Herzen und vollendet sich in den Taten eines jeden Tages“. er Ritter des 3. Jahrtausends kämpft nicht mehr mit Schwert und Klinge, sondern mit Herz und Verstand, er spielt nicht den kraftstrotzenden Helden, sondern wendet seine Weisheit an, die ihm seine Überlegenheit verleiht. Er sucht unentwegt die Perfektion, ist sich aber stets dessen bewusst, dass er sie nie erlangen wird. Er geht mit offenen Augen durchs Leben und erblickt dabei, wer seiner dargereichten Hand bedarf.
 
er Ritter scheut nicht den Konflikt, sucht jedoch die gütliche Lösung. Wenn es die Lage erfordert, schwimmt er gegen den Strom und ergibt sich nicht in Selbstgenugtuung. Für einen Ritter ist kein Weg zu weit, kein Aufstieg zu schroff, kein Hindernis unüberwindlich. Er trägt die Überzeugung in sich, dass sein unbändiger Wille und seine innere Kraft ihn stets an sein Ziel führen. Er weiss von seiner Überlegenheit, kennt jedoch nicht die Überheblichkeit. Seine Hilfsbereitschaft ist sprichwörtlich, denn er setzt sich stets für die Bedürftigen und Leidenden, Benachteiligten und Unterdrückten ein. Helfen und beistehen sind für einen Ritter nicht einfach Pflicht, sondern ein wahres Privileg.


er Ritter ist der beharrliche und unbeugsame Feind der Ungerechtigkeit. Er ist die Stimme all jener, die im Stillen das Unrecht erdulden müssen und die Kraft nicht mehr aufbringen sich zu wehren. Der Ritter ist der Fürsprecher und Hüter all jener, die auf der Schattenseite des Lebens stehen. Es ist für den Ritter eine ehrenvolle Aufgabe und edle Pflicht für all jene Seelen einzustehen, deren Stimme verstummt ist.ielleicht braucht die heutige Gesellschaft mehr denn je diese verwegenen Ritter, die bereit sind für Werte und Traditionen bedingungslos einzustehen, sie aufrechtzuerhalten und weiterzugeben, damit sie nicht aus unserem Alltag verdrängt werden. Nehmen wir das Erbe unserer Ahnen an und verrichten wir mit Stolz unsere edlen Pflichten. Lasst uns gemeinsam und vereint in den Kampf ziehen gegen Not und Leid, Ungerechtigkeit und Wertlosigkeit. Denn genau diese Werte sind der Schlüssel zu einer friedlichen, toleranten und menschlichen Gesellschaft.
 
 
 
 

giovedì 25 settembre 2014

venerdì 12 settembre 2014

In difesa dei Cristiani, in nome di Santa Sofia.


 
Per le sue iniziative a concreto sostegno dei cristiani orientali, perseguitati dal terrorismo islamico sunnita, in particolare in Iraq e Siria, il Nobile Cavaliere Roberto Jonghi Lavarini, promotore del coordinamento internazionale dei "Fratelli Cristiani" in Italia, ha ricevuto la Gran Croce del Sovrano Ordine Nobiliare Greco Ortodosso di Santa Sophia. Si tratta di una antichissima e prestigiosa confraternita cavalleresca fondata nel 1290 da Niceforo Angelo Comneno, Despota d’Epiro, ed oggi presieduta dal Gran Maestro il Principe Cristiano Gabriele Zaffiri  Paleologo di Moldavia, discendente, anch'esso, dagli Imperatori di Bisanzio. Con moderno ed autentico "spirito crociato e cavalleresco", Jonghi, insieme ad altri gentiluomini italiani, ha raccolto fondi che, tramite ex combattenti della Falange cristiano maronita libanese, serviranno a meglio organizzare le milizie di autodifesa delle comunità cristiane ortodosse, caldee e assire. (mediorientenews).
 

giovedì 19 giugno 2014

“Deutschen Adel der Alpen”

COMUNICATO UFFICIALE (in lingua italiana).
I rappresentanti di venti tre antiche famiglie delle minoranze etniche e linguistiche germaniche delle Alpi italiane (Cimbri, Mocheni, Sappadini, Saurani e Walser), a tutela delle proprie tradizioni e del proprio specifico patrimonio storico e culturale, ha deciso di unirsi sotto la sigla “Deutschen Adel der Alpen” (Nobiltà Germanica delle Alpi) e di aderire alla “Internationaler Adelsverband” (Associazione Internazionale della Nobiltà, con sede centrale a Francoforte in Germania).  La stessa assemblea ha indicato il Nobile Dott. Roberto Jonghi Lavarini Freiherr von Urnavas (Delegato per l’Italia della WUK, Walser Uradel Kulturverein, Associazione Culturale internazionale della Antica Nobiltà Walser, Membro Corrispondente della SGI, Società Genealogica Italiana, e Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro), come proprio rappresentante sia presso la “Tiroler Adler” (Associazione della Nobiltà Tirolese con sede a Brunico, Bolzano) che presso la neonata Associazione Storica della Nobiltà Italiana (ASNI con sede centrale a Roma). Lo stesso Jonghi ha avuto pieno mandato per contattare i rappresentanti delle numerose famiglie storiche, appartenenti a tutte le altre minoranze presenti in Italia, a partire da quelle franco provenzali ed occitane di Piemonte e Valle d’Aosta, per creare un coordinamento, delle sinergie culturali ed anche per concordare una azione congiunta per chiedere il riconoscimento ufficiale da parte della CILANE (Commission d'information et de liaison des associations nobles d'Europee, la più importante associazione nobiliare europea) e l’inserimento nella prossima edizione del Libro d’Oro della Nobiltà Italiana (edito dal Collegio Araldico di Roma).

Dr. Roberto Jonghi Lavarini Freiherr von Urnavas (Delegierter Walser Uradel Kulturverein für Italien, Korrespondierendes Mitglied der Italienisch Genealogical Society und Ritter des Ordens der Heiligen Mauritius und Lazarus) Vertreter der "Deutschen Adel der Alpen".





 

venerdì 18 aprile 2014

Inno Walser - Walsersche Hymne

 
 
D' WALSER

For file file hunderk johri
scind uber d’ pass in d’ fremdi gfore
haind ihru haimat tol ferlò
und wit uweg scind niderglò.
Doch Walser art und Walser bluod
erholte in dem fremde guod.
Mu wais nid worum d’ Walser li-it
scind kanghe scette so lang wi-it
hain miasse go-o, weglie go
wer had dos noch hi-it ferstò?
Doch Walser art..............
Scind hain di oltu brucha pfalte
und ihru eltru sproch erholte
so frj und stulz wia d’walser sind
mu scette noch as folchij find!
Oh wenn doch auch in inger ziit
di Walser art am lebi bglibt!
 
 
I WALSER

Molti e molti secoli fa,
sono andati oltre i passi in terre straniere
hanno abbandonato la valle natia
e si sono stabiliti in posti lontani.
Però i modi dei Walser e il sangue dei Walser
si conservano bene anche in terre straniere.
Non si sa perché la gente Walser
sia andata così lontano
hanno dovuto migrare o voluto andare
chi oggi lo riesce più a capire?
Hanno mantenuto le vecchie tradizioni
e conservano la lingua della terra natia
così liberi e fieri come sono i Walser
bisognerebbe trovare un altro popolo!
Oh, che anche ai nostri giorni
I modi dei Walser rimanessero in vita!

Canton of Valais / Cantón del Valais (Switzerland / Suiza )


Nennt mir das Land (D` Walliser Nationalhymna)


Walser Marsch


inno walser coro gressoney


Migiandone Sagra Celtica del Cinghiale


Alpe Cortevecchio-Ornavasso


Primo maggio a Ornavasso


Geo - Walser 16/01/2014


Walsertreffen 2013 - Sonntag


Balletti e Folclore Walser -Gressoney St.Jean 2011-


Dialetto walser - Walser Tiitsch


Monte Rosa - I Walser, un popolo di agricoltori e mercanti


mercoledì 12 marzo 2014

Ordine dei Santi Contardo e Giuliano



 
 
 
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Per perpetrare e ricordare non solo i Personaggi e gli Avi, ma anche i Santi, che hanno contraddistinto la Storia di questa Famiglia, Contardo del Ramo Ducale d’Este, Santo e Protettore di Broni e Giuliano l’Ospitaliere al quale è dedicata la Contea e Signoria della Famiglia d’Este Orioles, esercitando la Fons Honorum, S.A.S. Don Antonino II d’Este Orioles, ha fondato, con proprio Decreto, nell’anno 1860 l’Ordine dei Santi Contardo e Giuliano .
I motivi che spinsero il Duca Antonino II, il giorno 31 Agosto 1860 a fondare e dedicare l’Ordine di Collazione della Famiglia, dedicandolo ai Santi Contardo e Giuliano e ponendolo sotto la Loro Santa Protezione, sono sicuramente da ricercare nelle brevi e sintetiche notizie biografiche, che di seguito si riportano.
 
San Contardo d’Este
 
San Contardo nacque a Ferrara nel 1216, primogenito dei principi d'Este, signori della Città. Già nei primi anni della sua giovinezza Contardo sentì la voce di Dio che con forza lo chiamava ad abbandonare le ricchezze terrene e il diritto di successione, per vivere in povertà, pellegrino del Vangelo sulle strade d'Europa, senza un luogo in cui trovare riparo, sull'esempio del Maestro Divino. Il giovane principe, lasciata Ferrara con alcuni compagni, si mise in viaggio verso il Santuario di San Giacomo di Compostela, edificando con la sua fede e semplicità chiunque incontrava. Giunto a Broni (Provincia di Pavia, Diocesi di Tortona), cadde ammalato ed espresse il desiderio di essere ivi sepolto qualora lo cogliesse la morte. E così avvenne il 16 Aprile 1249. Alcuni prodigi impedirono che tutto ciò avvenisse nell'anonimato e rivelarono la santità dello sconosciuto pellegrino (le campane si misero a suonare da sole e splendenti fiammelle si accesero accanto al corpo), suscitando la venerazione dei bronesi che tumularono il santo corpo con tutti gli onori, nella chiesa parrocchiale, già Collegiata, poi eretta in Basilica Minore. San Contardo fu venerato con culto approvato da Papa Paolo V e arricchito di indulgenze da Papa Urbano VIII . La memoria liturgica della salita al cielo è celebrata il 16 Aprile, mentre la memoria della traslazione del corpo all'interno della Basilica Minore di San Pietro Apostolo in Broni è celebrata, con grande concorso di popolo e processione, l'ultimo sabato di Agosto.
 
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San Giuliano
 
La storia parla di un benestante mercante fiammingo dal carattere duro e vendicativo che un giorno, partito per la caccia, non esita ad uccidere il padre e la madre coricati nel suo letto credendoli la moglie e il suo presunto amante. Dopo questo fatto decide di cambiare vita e di migrare per l'Europa in cerca dei bisognosi; è una vita di preghiera e di espiazione. Dopo anni ed anni di cammino arriva sulle rive del fiume Potenza dove traghetta da una parte all'altra pellegrini e malati di lebbra. La leggenda vuole che un giorno un malato di lebbra stava cadendo dalla sua barca e lui non si tirò indietro dal dargli la mano salvandolo dalle acque; quel lebbroso era il Signore che con quel gesto voleva vedere se Giuliano fosse cambiato in cuor suo. Il reale pentimento, la reale voglia di espiazione e la vita dedicata alla preghiera e ai poveri bisognosi malati lo fecero diventare santo.
E’ noto inoltre, che al Santo Giuliano, è dedicata la Chiesa Patronale fatta costruire dal Conte e Signore di San Giuliano Don Antonino d’Este Orioles nell’anno 1668, nella località di Tortorici, denominata appunto San Giuliano, località che per volere del Vicere di Sicilia, Francesco Maria Caetani Regnante Filippo IV di Spagna è parte delle Titolature Comitali e della quale la famiglia gode Diritto di Signoria.
Il giorno 15 del Mese di Agosto dell’Anno 2010, l’attuale Capo di Nome e d’Arme della Serenissima Casa Ducale e Comitale d’Este Orioles, nella qualità di Gran Maestro, ha reso più attuali ai tempi gli originali statuti, adottando anche l’Uso delle Decorazioni, nelle Classi di Cavaliere di Gran Croce decorato di Collare; Cavaliere/Dama di Gran Croce; Commendatore/Dama di Commenda; Cavaliere/Dama.
Ha altresì istituito quale Gran Maestro, Motu Proprio, per premiare tutte quelle genti o Enti Associativi ed Enti Morali, meritevoli e che si sono distinte nel campo della Filantropia; dell’Assistenza Sociale e della dedizione alle classi meno abbienti, la Medaglia di Merito in unica Classe. L’Ordine, nel rispetto degli Originali Statuti e nelle consuetudini della Famiglia, viene concesso in Rarissimi Casi, attraverso il Decreto Motu Proprio a firma del Gran Maestro.
 

 
Sua Altezza Serenissima il Gran Maestro Duca
Don Antonino d'Este Orioles


 
Diploma di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Contardo e Giuliano concesso al Nob.Cav.Dott. Roberto Jonghi Lavarini, Walser Freiherr von Urnavas.


lunedì 10 febbraio 2014

Società Genealogica Italiana

 
 
 

SOCIETA’ GENEALOGICA ITALIANA

Italian Genealogicalm Society – Societè Italienne de Genalogie

 



 

 

Comitato Scientifico Editoriale - 2014

 

Presidente e Fondatore/Founder and President

 

Il XIII Duca di San Donato/the 13th Duke of San Donato

 

Membri onorari/Honorary Members

 

prof. Edoardo A. Lèbano, Professor Emeritus of Italian Department of French and Italian, Indiana University Bloomington, USA

prof. Alfredo Capone, già Ordinario di Storia Contemporanea all'Università degli Studi di Roma Tre, Italia

prof. don Rubén Alberto de Gavaldá y Castro, Dr. H.C., Presidente dell'Instituto Heraldico de Buenos Aires

prof. Hernán Alejandro Olano-García, MSc., PhD., Professore Associato all'Universidad de La Sabana, Bogotà, Presidente dell' Academia Nacional de Heráldica de Colombia

 

Membri effettivi e corrispondenti/Elected Members and correspondents

 

conte dott. don Francisco Acedo Fernández Pereira, Duca di Candia, Conte del Sacro Romano Impero, Accademico della Pontificia Accademia Cultorum Martyrum e della Pontificia Accademia Tiberina in Roma (effettivo)

principe don Gabriele Alliata di Villafranca, principe del S.R.I., cav. di Onore e Devozione del S. M. Ordine di Malta (corrispondente)

don Alberto Caracciolo dei principi di Marano, patrizio napoletano (corrispondente)

prof. Antonio Caracciolo, Docente di Filosofia del Diritto all'Università degli Studi La Sapienza di Roma, Italia (corrispondente)

nobile dott. Loris Castriota Scanderbegh  (corrispondente)

marchese avv.to don Roberto Celentano, barone di Motta della Regina, patrizio di Giovinazzo (effettivo)

conte Francesco di Colloredo-Mels, signore di Colloredo , Mels e ville annesse (corrispondente)

conte cav.gr. cr. prof.  Fernando Giulio Crociani Baglioni, cav. di Grazia e Devozione del S.M. Ordine di Malta, Presidente dell'Istituto di Studi Storici Beato Pio IX, Membro effettivo del Collegio Araldico (dal 1982)  (corrispondente)

barone dott. don Salvatore Cucco-Marino Protopapa (corrispondente)

nob. dott. Roberto Jonghi Lavarini, Freiherr von Urnavas, Delegato per l’Italia della Walser Uradel Kulturverein  (corrispondente)

principe prof. Peter Frankopan, docente di Storia Bizantina all'Università di Oxford , direttore dell' Oxford Centre for Byzantine Research, Oxford (Inghilterra) (corrispondente)

dott. Carlo Longo de Bellis dei marchesi di Laterza, patrizi di Rutigliano e Casamassima (corrispondente)

marchese dott. don Marco Lupis Macedonio Palermo dei principi di Santa Margherita,  13° duca di San Donato, patrizio di Giovinazzo, Docente in Storia della Genealogia e Storia del Diritto Nobiliare al Master Universitario di 1º livello in Scienze Araldiche e Genealogiche, Università di Castel Santagelo – Roma, Membro del Collegio Araldico (dal 1990) (presidente)

barone avv.to Rosario Salvatore Migliaccio di Sanfelice, avvocato ecclesiastico, Membro del Collegio Araldico (1999) (corrispondente)

marchese prof. Giuseppe Parodi Domenichi di Parodi, Presidente dell'Accademia Archeologica Italiana, Genova, Italia (corrispondente)

prof. Sylvie Pollastri, Docente Esterno al Dipartimento di Studi Letterari e Filologici, Università degli Studi della Basilicata (corrispondente)

prof. Roberto Romano, docente di Filologia Bizantina al Dipartimento di Filologia Classica “Francesco Arnaldi”, Università degli Studi di Napoli Federico II (corrispondente)

conte Charles Said-Vassallo dei principi Sayd, fondatore del Libro d'Oro della Melita / Maltagenealogy (Australia) (corrispondente)

barone avv.to Fancesco Decio Scardaccione, nobile patrizio di S.Arcangelo (effettivo)

 

Membri collaboratori/Contributors

 

nob. Daniele di Leo-Pata

comm.re prof. Emilio La Greca, Commendatore dell'Ordine al Merito Melitense (SMOM)

dott. Juan Carlos Marino Montero (Argentina)

nobile avv.to Alfredo Petillo


 

Segretariato - Tesoreria/Secretariat – Treasury

 


 Fax +39 06 23314506

 
 

 
LIBRO d'ORO della NOBILTA' Mediterranea
Famiglie Nobili elencate:
 

A

degli Abati, dell'Acaya, Acciaioli, Acciapaccio, Accolti, Acquaviva, Acton, d'Adda, Adilardi, Adorno, d'Afflitto, Agnese, Airoldi, d'Alagno o d'Alagna, Albani, Alberti, Alberti di Bormio, Albertini, degli Albizzi, Aldobrandeschi, Aldobrandini, d'Alemagna, Aleramici, degli Alessandri, d'Alessandro, d'Alesso, Alighieri, Alidosi, Aliprandi, Alliaga Gandolfi, Alliata, Altavilla-Hauteville, Altemps, Altieri, Altieri Albertoni, d'Alena, Álvarez de Toledo, d'Alviano, d'Ambrosio, Amato (d'), Amedeo di Lamporo, Ammirà seu Amirà, d'Amore, Amoretti, d'Ancora, d'Andrea, Andreasi, Andriani di Milano, Andriani di Sondrio, Anelli, Angeloni, Angioini, d'Annunzio, Antonini, d'Appiano d'Aragona de Ayerbis, d'Aquino, d'Aquino di Caramanico, d'Aquino di Taranto, Aragonesi (Bellonidi), Aragona (Trastamara), Arianiti Comneno, Arborea, Arborio Mella, Arcamone, d'Arcano, Arcelli, Archinto, Arcimboldi, Arcoloniani, Arcussia, d'Ardia, Argentero, Arese Lucini, Ariosto, Arnuzzi de' Medici, Asburgo-Lorena, Asburgo-Toscana, Asinari, Assanti, de Athen, Attems, Avagliano o Avigliano, d'Avalos, d'Ayala Valva, d'Ayerbe d'Aragona

B

Bacallar, Bacio Terracina, Badoglio, Badolato, Bagatti Valsecchi, Ballero, del Balzo, Banchieri, Barbaro, Barbazzi, Barberini, Barbiano di Belgioioso, Barbo, Barbo von Waxenstein, di Bari, Basso della Rovere, Basurto, Bava Beccaris, de Baumont Bonelli, Beccadelli di Bologna, Beccaria di Valtellina, Belgrano d'Argentina, Conti Belgrano, Bellonidi (Aragonesi), Berlingieri, Berlinguer, Bernardini della Massa, Bertola d'Exilles, Besta di Teglio, Bettoni Cazzago, Bevilacqua, Bianchi, Bianchi di San Secondo, Biandrà, Biandrate di San Giorgio, Biglia, Birago, Blagay, Blagay von Ursini, Boarelli, Boboni, Boccapianola, Boiardo, Bologna, Bolognini Attendolo, BombriniBonaccolsi, Bonaccossi, Buonaparte - Bonaparte, Boncompagni Ludovisi, Bon Compagni, Bonelli, Bonito, del Bono, Borbone, Borea d'OlmoBorea Ricci, Borgazzi, Borghese, Borri, Borromei, Borromeo, Boschetti, Bosquets, Botta, Bottiglia di Savoulx, Bourbon, Brambilla Carminati, Brambilla di Civesio, Brancaccio, Brancalasso, de Brancas, Brancia, Branciforte, de Brandis, Brandolini d'Adda, Braschi, Brignole Sale, Brivio, Broglia, Brondo, Brunas Serra, Brunengo, Bruno di Tornaforte, Bucca d'Aragona, Buglione, Buonarroti, Buondelmonti, Busca, Busca Arconati Visconti, Buschetti

C

Cadello, Cadorna, Caetani o Gaetani, Caffarelli (ex Negroni), Giudici sovrani di Cagliari, Cagnola, Caimo, Caissotti, Calcagnini, Calcagno, Calvi, Calvi di Bergolo, da Caimo, Camarda, Campanaro Adorno, Campori, Camposampiero, Canalis, Canani, de Candia, Candiano, de CandidaCantelmo, Canzano (duchi di), Capasso, Capece Aprano, Capece Baraballo, Capece Bozzuto, Capece Galeota, Capecelatro, Capece Latro, Capece Minutolo, Capece Piscicelli, Capece Scondito, Capece Zurlo, Capone, Capponi, Conti di Capraia, di Capua, Caracciolo, Carafa, Carandini, Carandinò, Caravita, Carbone, Carcano, Carcassona (I), Carcassona (II), dalle Carceri, de Cardenas, Carignani, Carlotti, Carminati di Brambilla, Carnevale, di Carpegna, da Carrara, Carrega Bartolini, Carron, Carròs, Carucci (Caruccio), Casali, Casana, Castaldo, Casati, Cassini, Castelbarco, Castelvetro, Castiglioni, Castriota Scanderbeg, Castromediano di Limburg, Castropola, Catemario, Cattaneo della Volta, Cavalcabò, Cavalcanti, Cavaniglia, Cavriani, da Ceccano, Celentano, Cenci, Cenci Goga, Ceriana Mayneri, Cerini, Cesarini, Cesi, Ceva Grimaldi, Challant, Chiabrera, Chiaramonti, Chieppio, Chigi Albani della Rovere, Cicinelli, Cicognara, Cigala o Cicala, Cilea, Cima, Cima della Scala, Cinarchesi di Corsica, Ciocchi dal Monte, Cipriani o Cipriano (di Nicotera), Cisa Asinari di Grésy, Cito Filomarino, Clerici, Collalto, Colleoni, Colloredo, Colonna, Concini, Condulmer, Confalonieri Strattmann, Contrari, Coppola, Coppola di Canzano, Coppola di Gallicchio, Cordara, Cordero di Montezemolo, Cornaggia Medici, Coronini di Cronberg, Correale, Correale Medici, Correale Santacroce, da Correggio, Correr, Corti, Corso (Corsi) d'Istria, Corsini, Costa, Costa di Polonghera, Costa Sanseverino, Costanzia, Cotta, Crescenzi, Crisafi, Crispo, Crivelli, Cybo, di Cucagna, Cuccomarino, Cusani, Cuttica.

D


E


F


G

Gabaleone, Gabrielli della Regola, Gabrielli di Carpegna, Gaddi, Gaetani (Caetani), Gaetani di Cassaro, Gagliardi, Gallarati, Gallarati Scotti, Gallerani, Gallesio Piuma, Gallio, Gallone, Galluccio o Gallucci, de GemmisGenova, de Giovanni Greuther, Giudici sovrani di Gallura,, Gambacorta, Gambacorta di Ardore, Gambacorta di Melicuccà, Gambara, Gandolfingi, della Gatta, Gattilusio, Gattini, Gazzelli, Genoese, Genoese Laboccetta. Genoese Ramirez, Genoese Zerbi, Genovés, Gesualdo, della Gherardesca, Ghilini, Ghisi, Ghislieri, Gianotti, Giglioli, Ginori Conti, Giordano, de Giovanni Greuther, Giovanelli, Giovio, Gironda, del Giudice, Giulini, di Giura, Giusso, Giustiniani, Giustiniani (Zustinian), Gnoli Ricciardi, da Goano, Gontéry, Gonzaga, Gotti Porcinari, Gozani, Gozzadini, Graneri, Granito, Grassi, Grazioli, Greppi, Greuther, Grillo, Grimaldi, Grisi Rodoli, Groppler di Troppenburgo, Grotto, La Grua Talamanca, Gualandi Cortevecchia, Gualengo, Guasco Gallarati, Guerrieri Gonzaga, de Guevara, Guevara Linch, Guglielmi Grazioli Lante della Rovere, Guicciardini, Guidi, Guidi (di Volterra), Guidobono Cavalchini

H


I




L


M

Macedonio, Macedonio de Maione, Machiavelli, Machiavelli (di Ferrara), Madruzzo, Maffei, Magalotti, Maggi, Magnocavallo, Majnoni d'Intignano, Malaguzzi Valeri, Malaspina, Malaspina della Chiesa, Malatesta, Malvezzi, Malvinni Malvezzi, Mami, Mancini, Mancini Mazzarino, Mandelli, Manfredi, Manfredingi, di Maniago, Manin, Mannu, Manso, Mantica, Manzoni, Maraldi, Marazzani, Marelli, Marenco, Maresca, Maresca Donnorso Correale Revertera, Marescalchi, Marescotti, de Mari, Marigliano del Monte, de Marinis (Castagna), Marliani, Marmont du Haut Chanp,  Marmonti,  Martelli, Martin, Martinengo, da Marzano, Massa, Massimo, Mastelloni, Mastrilli, Matarazzo, Mattei e Antici Mattei, Mattoli Modestini, Mayneri, Mazuranic, Mazzarino, Mazzetti di Pietralata, Medici di Marignano, de' Medici, del Medico Staffetti, Medinaceli (duchi di), Medina Sidonia (duchi di) del Mercato, Melano, Meli-Lupi di Soragna, Melzi, Melzi d'Eril, de Mendoza di Tropea, Messanelli, Migliaccio, Miglio, Migliorati, Milano Franco d'Aragona, Millo, Minerva, Minervini, Miniscalchi Erizzo, Minucci, Mirelli, de Miro, Mistruzzi di Frisinga, Moccia, Modica de Mohac, Mocenigo, de Mojana di Cologna, Monaco di Arianello, Moncada, Monforte di Laurito, Monforte di Nola, Monroy, Montalto, Montani, del Monte Santa Maria (Bourbon), Montecuccoli, da Montefeltro, Montel, Montholon-Sémonville, Monti, Monti della Corte, Monticelli della Valle, della Morea, Moreschi, Mormile, Moroni, Morozzo, Morra, Mossi, Mosti Estense, Muscettola

N


O


P

Pacca, Pacelli, Pagani, Pagano, Paleologo, Palermo di Santa Margherita, Paliaci di Suni, Pallavicini, Pallavicino, Palma d'Artois, Pamphili, Panciatichi, Panciera di Zoppola, Pandone, Papafava de' Carraresi, Pappacoda, Partistagno, Pasqualigo, Pasqualino, Paternò, Paveri Fontana, Pavoncelli, de' Pazzi, Pecori, Pellicano, Perego di Cremnago, Peretti, Perez Pompei, Perrelli Tomacelli Filomarino, Perrone, Pes di Villamarina, Petra, Peyretti, del Pezzo, Piatti, Piccolomini Todeschini d'Aragona, Pico, Pico Gonzaga, Pignatelli, Pignone del Carretto, Pinto y Mendoza, Pio di Savoia, Piola Daverio, Piossasco de Rossi, Pipino, Piromallo Capece Piscicelli, Pironti, Polcenigo, da Polenta, Pompei, Ponzani, Ponziaco, Porcia, Porcinari, del Pozzo, di Prampero, Premarino, Prenestino, Priego (conti di), Prisciani, da ProcidaProtonobilissimo, Protopapa, Protospataro, Provana, Provenzale, Pucci, de Puppi, della Pusterla

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S

de Sabran, Sacchetti, Sacrati, Salazar, Salis Zizers, Sambiase, Sanchez, Sanchez de Luna d'Aragona, San Donato (duchi di) Sanfelice, Sanframondo, Sangineto, di Sangro, Sanseverino, Santangelo, Sanudo, Sanvitale, Sappa de' Milanesi, Signori di Sassuolo (de Magreda), Savelli, Savoia, Sbaglia. Scaglione, della Scala, Scardaccione (alias Sinerchia), Schiavi, Lo Schiavo, Sciacca, Scillato, Semitecolo, Serbelloni, de la Serna, Serponti, Serra, Serra di Uta, Sersale, de Seyssel d'aix, Sfondrati, Sforza, Sforza Cesarini, Siginolfo, Sinerchia (di Matera), Simi de Burgis, di Simiana, Simonetta, Sinibuldi, Siscara, Sisto y Britto, Smeducci, Sobreri, Sobrero, Soderini, Soldonieri, Somis, di Somma, Sommaripa, Sommi Picenardi, Sormani, Spadafora, Sparavieri, di Spilimbergo (I e II), Spinelli, Spinelli di Giovinazzo, Spolverini, Staiti, Stampa, Steno, Stirpe Luporum, Strambone, Strassoldo, Strozzi, di Sus

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da Uzzano, Uboldi de' Capei

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