Associazione Culturale Aristocrazia Europea

lunedì 6 maggio 2013

"La Croce Ottagona" a Milano.


La presentazione Oggi all'Ambrosiana di Milano
Storia dell'Ordine di Malta I mille anni per i malati

L a storia dell'Ordine di Malta ha mille anni e ha segnato quella dell'Occidente cristiano. L'ha riassunta in un libro Marcello Maria Marrocco Trischitta, cavaliere dell'ordine e già giornalista al «Corriere della Sera» scomparso, a 58 anni, più di un decennio fa. Il figlio Massimiliano ha sistemato le carte del padre e le ha date ora alle stampe in La croce ottagona. Mille anni di storia dell'Ordine di Malta (Mattioli 1885, pp. 254, 19), che sarà presentato oggi, alle 18.30 alla Biblioteca Ambrosiana di Milano (con Guglielmo Guidobono Cavalchini, Massimo De Leonardis, monsignor Marco Navoni e Paolo Granzotto). Altri libri ci sono sull'Ordine, come quello storico di Giacomo Bosio, ma del tutto non divulgativi.I cavalieri di Malta nacquero come cavalieri ospitalieri di San Giovanni in Gerusalemme nel 1048, prima dei Templari, per offrire riparo e cure ai pellegrini in visita ai luoghi sacri. Parteciparono ai conflitti tra crociati e musulmani sino al 1291 quando i latini perdettero la Terra Santa. Si rifugiarono a Cipro e poi a Rodi (qui è rimasta la storica via con gli alberghi delle Lingue dell'Ordine), da dove, per secoli, contrastarono in mare la penetrazione islamica. L'ordine ha sempre goduto della protezione del Papa e dell'appoggio dei priorati europei, complessi abbaziali dove cavalieri e confratelli potevano ritirarsi e da dove ottenevano sostegni per le loro missioni. Persa Rodi, nel 1527 Carlo V concesse all'Ordine l'isola di Malta, che il Gran Maestro La Vallette difese nello storico assedio del 1565 dando il nome alla nuova capitale. Per l'Ordine lavorarono alcuni grandi artisti che ambivano ad ottenerne l'onoreficenza: vi si rifugiò nel 1607 Caravaggio, e qui dipinse il ritratto del maestro Alof de Wignacourt e la celebre Decollazione del Battista, unico quadro da lui firmato ospitato nella sacrestia della co-cattedrale. Molti lavorarono per l'ordine presso i priorati, come quello di Roma per il quale, nel 1764, Giovan Battista Piranesi realizzò la chiesa di Santa Maria del Priorato, unica sua opera. Praticamente sciolto da Napoleone quando sbarcò a Malta per raggiungere l'Egitto, l'ordine sopravvisse e successivamente fissò come sua sede il priorato di Roma, sull'Aventino, che è territorio autonomo.L'Ordine, tenendo fede alle sue origini, è ancora oggi impegnato in tutto il mondo in azioni di sostegno sanitario, gestendo ospedali, offrendo soccorsi (come è stato anche nel caso del terremoto dell'Aquila) anche nelle aree più disagiate del pianeta e organizzando pellegrinaggi per infermi.
Panza Pierluigi
(23 aprile 2013) - Corriere della Sera


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